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Visual storytelling: [come e perchè] raccontare il tuo brand, te stesso con le immagini

La capacità di attenzione umana sembra essersi abbassata e non di poco. Vuoi la velocità della società in cui viviamo, vuoi la tecnologia, vuoi gli stessi rapporti o cultura che stiamo coltivando, sta di fatto che dedichiamo sempre meno tempo a qualsiasi cosa. A tal proposito, tempo fa, uscì uno studio finanziato dalla Microsoft nel quale si faceva notare come la capacità di attenzione dell'uomo medio si fosse abbassata ad un livello tale da poter essere paragonata a quella di un pesciolino rosso [si ritiene che la capacità di attenzione di quest'ultimo si attesti sui nove secondi].

Sorvolando sulla questione "sociologia e psicologia" [pesci compresi] questo significa che il tempo medio che passiamo su un determinato concetto o informazione si abbassa sempre di più. In questo tempo rientra anche la scelta che facciamo sull'acquisto di un prodotto o servizio.

Prima esistevano i manuali d’uso adesso Google e i video su Youtube. Ikea darà le istruzioni su WhatsApp.

Negli ultimi anni, nella sfera marketing, ogni brand si è prodigato alla continua ricerca di modi per catturare l'attenzione del proprio pubblico. Uno degli strumenti di maggior successo, utilizzato in numerose campagne, blog o pubblicità è stato il visual storytelling, ovvero [l'arte] di raccontare storie attraverso le immagini.

Emozionare un cliente, renderlo partecipe online, farlo sentire importante, ascoltarlo in real time… sono oggi, più che mai, leve emozionali dal valore immenso, pilastri che contribuiscono alla vita di un marchio. Di riflesso aumentano gli accessi al sito, le condivisioni dei vari post, la link building, i commenti o le recensioni… ovvero tutti elementi che accrescono richieste, conversioni ed introiti per la propria azienda.

La web reputation di un brand è uno storytelling in atto, nel bene o nel male

Immagini e video, sono il presente e presumibilmente il futuro, di tutti i contenuti rivolti al marketing. Oggi la percentuale che rende più propensi ad acquistare un prodotto grazie a questi due elementi galleggia intorno all’85%.

Perché dovrei fare visual storytelling per il mio brand?

Oltre al fatto che i contenuti visivi possono influenzare le emozioni, sono facilmente comprensibili, apprezzabili e inducono più velocemente all'azione… per una risposta più concreta ai fini marketing, ti consiglio di prendere in considerazione questi numeri e percentuali (2015):

  • I post contenenti immagini garantiscono circa il 180% in più di maggior engagement.
  • I tweet con immagini ricevono il 150% in più di retweet.
  • Gli articoli che contengono immagini ricevono il 94% di visite in più rispetto a quelli che non ne hanno.
  • Circa l'85% degli utenti è più propenso ad acquistare un prodotto dopo aver visto un video del suo utilizzo.
  • Oggi le immagini costituiscono il 93% dei post più coinvolgenti su Facebook.
  • I blog che integrano video nella loro strategia hanno il 300% in più di link in ingresso.

Se il marketing visuale può essere anche emozione di certo la strategia da intraprendere per farlo deve basarsi sui numeri.

Come posso integrare il visual storytelling nella mia strategia di marketing? [Suggerimenti]
  • Inizia con un’idea. Crea una tua identità testuale e visiva ed impegnati a mantenerla sempre coerente.
  • Rendi il suo sito visual. Se occorre progettalo da zero [responsive]. Integra al suo interno un blog.
  • Utilizza social visivi come Pinterest ed Instagram. Studia il loro linguaggio, segui i migliori account, impara e migliora costantemente il modo di interagire. [costanza]
  • Crea intorno a te un ambiente vivo, partecipa attivamente alle diverse discussioni nel tuo settore [condividi, confrontati, divulga]
  • Aggiungi "Pin it!" e altri pulsanti di condivisione sociale ai tuoi post.
  • Fai leva sulle emozioni raccontando i tuoi valori al meglio.
  • Condividi il tuo visual storytelling in tutti i canali che hai aperto: Facebook, Twitter, Google+, LinkedIn, Tumblr, Quag etc. Utilizza il linguaggio di ogni social e ricordati la qualità [non ha senso la quantità]
  • Utilizza al meglio gli #hashtag [non solo su Twitter] per aumentare la reach.
  • Sfrutta l’advertising: Facebook Adv, Google AdWords, Twitter Adv.

Se come me ami fare [o vorresti fare] visual storytelling della tua vita - viaggi, relazioni, emozioni - allora ti scrivo semplicemente tre consigli. Possono sembrarti pochi ma sono tra le cose più importanti che ho imparato in questi anni.  

  • Scatta personalmente le foto sulle quali vuoi scrivere una storia. Non guardare la bellezza di un'altra fotografia… non ha i tuoi occhi, la tua emozione. Non pensare a Canon o Nikon con obiettivi costosi basta il tuo smartphone [te lo dico per esperienza]
  • I primi secondi in cui guardi la fotografia che hai scattato non distrarti, non fare altro, scrivi solo le sensazioni… cosi come vengono. Sono attimi, secondi che non puoi riprendere una volta andate se non inventandole. Appunta tutto e solo in un secondo momento sistema il testo a dovere. Io in genere lo faccio la sera stessa o la mattina del giorno successivo.
  • Viaggia appena puoi e osserva il mondo che ti circonda con le dovute pause. Respira, cerca i dettagli che generano emozioni, immergiti nella cultura di quel popolo, sorridi… l’ispirazione è una sensazione di leggerezza e più stai bene tu più sarà bella lei.
Conclusioni

Facendo leva su contenuti emotivi e coinvolgenti, il visual storytelling permette una comunicazione immediata e semplificata sia di noi stessi (fondamentale se stai facendo personal branding) sia dei prodotti o servizi che offriamo (corporate storytelling). Grazie al visual storytelling possiamo migliorare la web reputation, l’engagement con il nostro target, l’awareness e, come detto, la visibilità del sito, i contatti e le relative conversioni. Non rinunciare a questo importante strumento ma cerca di integrarlo sempre più attentamente nella tua digital strategy.

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